Dismorfofobia

La paura di essere brutti.

Luca è una ragazzo di 26 anni, studente di informatica che alla visita esordisce con la frase:

“la mia vita sarebbe accettabile, se non fossi ossessionato dal mio naso”.

Si definisce timido, apprensivo ma con una buona capacità di instaurare rapporti interpersonali, almeno fino a quando la “fissazione” per la bruttezza del suo naso non è diventata tale da fargli pensare che era “orribile, impossibile da non notare, tanto da farmi sentire bruttissimo, inguardabile”.

Da quel momento Luca ha iniziato a mettere in atto comportamenti di controllo come guardarsi allo specchio, chiedere rassicurazioni a familiari e ad amici sull’entità “della sua deformità” senza tuttavia riuscire a affrancarsi dalla sua convinzione e anzi sviluppando, nel tempo, difficoltà a relazionarsi per paura di essere rifiutato. Luca presenta una sintomatologia compatibile con un quadro clinico definito come Disturbo da Dismorfismo Corporeo (o Dismorfofobia) che si caratterizza per una preoccupazione eccessiva per un’imperfezione fisica modesta o per un difetto fisico immaginario, talora di intensità tale da richiedere interventi di chirurgia estetica.