Ciclotimia

Sara è una studentessa di architettura di 26 anni che giunge angosciata alla visita esordendo:

“Dottore, mi deve aiutare perché non ho mai capito chi sono: da sempre oscillo tra il sentirmi sicura di me stessa, estroversa e progettuale e l’essere insicura, pessimista, auto svalutante”.

Poi continua:

“Questo mi capita moltissimo quando studio: l’architettura mi piace, mi sembra l’unica disciplina che mi appassiona e a volte mi sento proprio portata, talentuosa, faccio mille progetti e programmi sugli esami da dare e tutto mi sembra realizzabile, facile.. ma poi divento pigra, svogliata, non riesco a portare a termine il programma che mi sono imposta e finisco per non sentirmi all’altezza, mi sento di aver sbagliato a scegliere”.

“Anche con gli affetti non va molto bene: ho una specie di dipendenza dagli altri, non riesco a staccarmi dai miei genitori con i quali ho sempre un rapporto molto conflittuale e mi lego morbosamente a dei ragazzi che, devo ammettere, forse non fanno per me, ma anche in questo caso ho difficoltà a staccarmi”.

“Sono molto condizionata dal giudizio degli altri, sono spesso inquieta, apprensiva.”

“A volte ho proprio momenti di ansia fortissima che non riesco a controllare”.

Sara presenta una sintomatologia compatibile con un quadro clinico definito come Disturbo Ciclotimico (o Ciclotimia) che viene definito come un’alterazione dell’umore cronica, caratterizzata da oscillazioni del tono affettivo e dei livelli energetici che non raggiungono l’intensità, né la durata, propri della depressione o della mania.

Le oscillazioni dell’umore possono manifestarsi sia in assenza di particolari stimolazioni oppure essere scatenate da stimoli di diversa natura (variazioni ormonali nel sesso femminile, cambiamenti metereologici, ma anche eventi di vita o stimoli di natura affettiva o relazionale non necessariamente a valenza negativa).

Quest’ultima caratteristica rappresenta il motivo per cui i soggetti ciclotimici possono reagire con profonda delusione o disperazione a eventi di tipo negativo, ma anche risollevarsi rapidamente, riacquistando ottimismo, entusiasmo, iniziative (talora anche con euforia ed impulsività) in presenza di eventi positivi. Sul piano relazionale inoltre questi soggetti si caratterizzano per un’eccessiva sensibilità al giudizio e alla critica che spesso condiziona una tendenza a compiacere gli altri con comportamenti di dedizione eccessiva. D’altro lato, essendo sensibili alla possibilità di essere posti in ridicolo e feriti nell`orgoglio, possono provare sentimenti di ostilità o rabbia nei confronti delle medesime persone a cui hanno mostrato eccessiva disponibilità, ritenute responsabili delle profonde sensazioni negative.

Queste caratteristiche rendono conflittuali i rapporti interpersonali sia in ambito familiare che sentimentale, con la conseguenza che le relazioni tendono a divenire complesse e instabili.